Alfonsina Storni – una vita
“Il tempo ci fa cadere sopra badilate di terra, e va bene così.” Una simile enunciazione non può che scaturire da un cuore che ospita la saggezza. Un cuore che ha raggiunto la più insigne forma di rassegnazione. Non quella rassegnazione
QUALCOSA PER AFFRONTARE IL SILENZIO
Parole avvizzite cercano la salvezza
Foglie di un altro autunno conoscono già il dolore
Sradicate da sé stesse
Precipitate su fogli densi di lettere sghembe
Tutto quello che vuoi. Grazie alla poesia.
Un film delizioso, del 2017, ambientato, vissuto, masticato a Roma, tra le sue storture e le sue incredibili bellezze, “Tutto quello che vuoi”, da un romanzo di Cosimo Calamini, adattato e diretto da Francesco Bruni, mi ha dato l’impulso a
SOPORIFERE LETTURE
Facciamo un cocktail di parole
E brindiamo al dio della lettura silenziosa
Amanti della primavera inoltrata
Che sboccia nottetempo
Nei reparti ortofrutta
PAPAVERI E SPIGHE
Ho messo la poesia in uno sgabuzzino
E ho tirato le tende sul resto del mondo
Dove la vita è ora morte ricoperta
Da un'inganevole primaverile coltre
L’OPERA DEL LUNEDÌ
Non avevo per niente torto
Quando scelsi di andare a piedi
Da est a ovest e non a nord
Speravo di trovare il paradiso
Mentre cercavo la notte di mattina
BRONZO
Nel bosco, più vecchio
Del mio sogno d'amore
Nei deboli raggi caldi
Dell'ultimo sole
Di settembre
LA DONNA A PIÙ DIMENSIONI
Sulla sponda
del limpido lago
dello spirito
e della memoria
tu butti sassi piatti