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Angelo Pulvirenti

Originario di Pedara, nella provincia catanese, Angelo Pulvirenti è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.

Appassionato di storia antica, in particolare del periodo classico Greco e Romano, nutre grande interesse per le vicende storiche, le tradizioni, gli usi e la cultura che si sono sviluppati nella Magna Grecia tra l’VIII sec. a.C. e la caduta dell’Impero Romano.

 

10 DOMANDE PER UN AUTORE

  • Cosa ci puoi dire di te e cosa no?
    Domanda tanto semplice quanto sconcertante. Potrei uscirmene facilmente affermando di essere il meno adatto a rispondere a un tale quesito, ma una cosa voglio dirla: nella vita ho sempre scelto il percorso che maggiormente stimolava il mio interesse e la mia curiosità. Mai quello più logico e razionale. Ho scelto con il cuore e con l’istinto e, sinceramente, non me ne pento.
  •  Cosa scrivi e perché?
    Scrivo romanzi storici ambientati nel periodo classico greco e romano. Lo faccio per cultura, formazione e passione ma, soprattutto, nel tentativo di stimolare l’attenzione del lettore verso la riscoperta delle nostre radici troppo spesso dimenticate e vilipese. Il nostro retaggio e la nostra storia ci qualificano e ci distinguono come popolo e come comunità. Noi siamo quello che eravamo.
  • Cosa manca nell’attuale panorama letterario e cosa c’è di troppo?
    Forse dovreste domandarlo al mio editore che ne sa infinitamente più di me. Io colgo solo tanta confusione e l’assoluta mancanza di un filo conduttore in grado di riportare ordine nel chaos.
  • Come convinceresti il lettore a leggere di più? Quando si è letto abbastanza?
Chi non ha mai letto un libro vive nella beatitudine dell’ignoranza perché non sa cosa si è perso. Ma se vi fate tentare anche una sola volta… beh potreste non riuscire mai più a farne a meno. I libri sono cibo per la mente e per l’anima. Evitate di utilizzarli con parsimonia!
  • Vivi di scrittura? O per la scrittura?
    Né l’uno e né l’altro. Scrivo per diletto perché spesso sono costretto a farlo per lavoro e la cosa mi annoia terribilmente. Purtroppo il piacere di scrivere si scontra presto con la mia natura puntigliosa ed analitica. Alla fine non mi risparmio e pretendo il massimo da me stesso tanto da rasentare la paranoia.
  • Qual è il tuo ultimo progetto?
    Il termine ultimo semanticamente presuppone che ci sia stato un prima. In effetti quello che mi accingo a pubblicare (grazie ad Entheos che ha scorto nei miei scritti un non so che di meritevole) è il mio romanzo di esordio. Il Siceliota (questo è il titolo) è ambientato nella Sicilia del V° sec. a.C. e racconta le vicissitudini del giovane Diomedes di Katane.
  • Qual è il tuo prossimo progetto?
    Avrei qualche idea ma per adesso preferisco non parlarne. Tranne che con il mio editore, ovviamente!
  • Quali sono i pro e i contro della scrittura? 
    La scrittura è maieutica. Ovvero l’arte di portare in superfice, attraverso dei simboli fonetici, ciò che si ha dentro. Come tutte le cose che provengono dal profondo dell’animo umano costa dolore ma dona una grande gioia. Si tratta di un travaglio; ne più e ne meno.
  • Dove andresti e cosa porteresti con te?
    Mi piace viaggiare non tanto per vedere cose nuove (il che non guasta) ma semplicemente per incontrare genti diverse che guardano il mondo da prospettive diverse. La diversità è una risorsa che fa crescere e completa l’individuo. L’uomo non finisce mai di imparare, basta saper ascoltare.
  • Perché resti?
    Resto semplicemente perché credo di essere già nato al centro del mondo. Non sono domande che vanno fatte ad un Siciliano (e caspita)!

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