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PAPAVERI E SPIGHE

Ho messo la poesia in uno sgabuzzino
E ho tirato le tende sul resto del mondo
Dove la vita è ora morte ricoperta
Da un’inganevole primaverile coltre
Che nasconde una lunga notte di cristallo
Ho chiuso la luce insieme alla polvere
E vivi brandelli dei miei amori
Voraci versi che odiano la luce
Nella fossa dei ricordi
Prima che impazziscano
E mutino in grida di dolore
Scende bianca come il destino
Questa lunga notte a venire
Fissando i miei giorni che aprono il solco
Lasciato nella mente da marzo ed aprile
E cade dalla mia memoria
La meraviglia della nuova spiga

 

Oana Lupascu