Inquietudini notturne
Vorrei dirlo al mondo a volte,
che sono fatta di scorci,
di finestre sul cielo,
di dettagli.
Vorrei spiegargli che per me
è naturale scrutare la notte,
starmene appollaiata sul bordo,
a filo con l’equilibrio.
Vorrei dirglielo che,
a volte, ho paura.
Che l’ansia mi mangia
e mi smarrisce.
È l’indeterminatezza.
E in quei momenti
il mio mondo trema,
è appeso a un filo,
molto meno sicuro
di quando arrampico.
Mi perdo
e assurdamente mi ritrovo
nei luoghi più impensati.
Mio caro mondo,
sarà forse alla fine
il gusto per la vertigine
che ci innamora?