
Cosa leggere quando si è tristi: Zia Mame
Capita a tutti di essere tristi ogni tanto. Le ragioni di tale sentimento variano moltissimo e sono influenzate dalla personale sensibilità del soggetto in causa: motivi che per alcuni passano inosservati possono originare in altri veri e propri periodi di sconforto d’animo.
Si è tristi per tante ragioni: per una disillusione amorosa, per aver vissuto un’aspettativa delusa, per la scoperta di un tradimento, per una perdita, per solitudine, oppure si è semplicemente tristi senza capire il perché.
Ognuno affronta la tristezza a modo suo: c’è chi si sfoga con la migliore amica, chi piange chiuso nel bagno, chi affoga nel bicchiere di whisky, chi va a stremarsi in palestra, chi spera che tutto passi (e, generalmente, tutto passa), oppure c’è chi guarda nel vuoto, incapace di reagire. Ma questo è un blog che parla di libri, quindi la nostra proposta nulla ha a che fare con gli allenamenti sfiancanti o con l’alcolismo, per quanto il secondo sia parte attiva nella creazione di parecchi capolavori letterari.
Leggere quando si è tristi
Esattamente. La lettura è una fidata compagna, non delude mai e spesso porta consiglio.
“Quando stai male, quando ti senti sopraffatto, quando sei certo che non ce la farai, apri un libro e leggilo tutto. E se ancora non stai meglio prendine un altro e ricomincia.”
Stephen King
I libri sono amici, compagni di ventura o amanti quando serve, i libri sono navi che portano oltre gli orizzonti, sono ali che rendono possibile vedere le cose come parte di un insieme. Leggere quando si è tristi può cambiare lo stato d’animo, migliorandolo.
Cosa leggere quando si è tristi?
Siccome non siamo fan della teoria di combattere il dolore con un altro dolore, non consiglieremo di certo letture tristi quando si è tristi. Mentre generalmente si rimandano titoli più impegnativi e potenzialmente penetranti nei meandri dell’io a periodi più “rilassati” della vita, quando si è tristi meglio leggere libri allegri.
Parlare di libri allegri è riduttivo, chiamarli leggeri neanche rende loro giustizia, libri spensierati ma non privi di pensieri forse, libri magari positivi, tuttavia senza pretese terapeutiche. Ogni lettore ha una propria sensibilità, ogni libro ha mille sfumature (s’intende i libri veri, non quelli che le sfumature le hanno nel titolo), la ricetta per la felicità non è stata ancora trovata, dunque ognuno rimedierà alla tristezza a modo suo. Ma Zia Mame di Patrick Dennis di certo fa ridere.
Zia Mame di Patrick Dennis o il genio dell’ironia
Best-seller firmato Patrick Dennis (uno degli pseudonimi dello stravagante scrittore statunitense Edward Everet Turner III – che firmò molti altri suoi libri con la firma Virginia Rowans), Zia Mame è una scanzonata storia dai cenni autobiografici. Scritta in prima persona, racconta le avventure di Mame Dennis, stravagante zia di Patrick, a lei affidato in tenera età in quanto orfano.

Dettaglio copertina originale
La scrittura è davvero leggera, quasi un diario del giovane Patrick che ha come protagonista l’irriverente zia. Ironica e dalla battuta fulminea, colta e dalla mentalità apertissima, zia Mame è la pecora nera di una benestante famiglia newyorkese, personaggio sopra le righe a cui nessuno affiderebbe un bambino:
<<A proposito, ragazzo…>>. I suoi occhi erano di nuovo due spilli. <<Prima di morire ti ha mai parlato, o meglio, ti ha mai detto qualcosa di me?>>.
Siccome Norah mi ripeteva sempre che i bugiardi vanno all’inferno, mi feci coraggio e sputai il rospo: <<Solo che eri una persona molto strana e che finire in mano tua era un castigo che non avrebbe augurato neppure a un cane ma che i derelitti non possono fare tanto gli schizzinosi e io altri parenti non ne avevo.>>Zia Mame (Patrick Dennis)
Le avventure di Zia Mame
Abituata a una vita fatta di feste e frequentazioni poco ortodosse in una New York scintillante degli anni ‘20, epoca di proibizionismo e follie più o meno di gioventù, Mame non si perde d’animo nel ritrovarsi a dover tirar su un bambino che neanche conosce.
Si dedica quindi alla sua educazione (alternativa: lo iscrive a una scuola d’avanguardia in cui allievi e insegnanti “indistintamente nudi” partecipano ad attività scolastiche lontanissime dall’approccio montessoriano e mangiano in una mensa crudista), si assicura di fargli frequentare ambienti artistici e di spessore intellettuale:
“In quell’estate del 1929, comunque, feci notevoli progressi, anche se non nel senso auspicato del “Bollettino del Genitore”. Per fine luglio ero perfettamente in grado di preparare quello che Mr. Woollcott chiamava <<un Martini cocktail luculliano>> e non avevo più paura degli amici di zia Mame, neppure dei più strani.”
Zia Mame (Patrick Dennis)
Mame è sempre presente nella vita di Patrick: decide per lui quando crede che lui non sia in grado di farlo, lo rende partecipe, sostiene le sue scelte amorose anche se non le condivide e, in un momento di grave crisi finanziaria, vende il suo quadro preferito per potergli fare il regalo di Natale. In una parola, Mame gli vuole bene. Semplice, eppure non scontato.

Dettaglio copertina Intorno al mondo con zia Mame
Ridere quando si è tristi
Di non scontato ci sono anche gli attualissimi temi come il razzismo, l’estremismo (vedi i quasi suoceri di Patrick), ma anche il crollo della borsa e i suoi devastanti effetti, la morte, il proibizionismo, la cultura e il panorama artistico dell’epoca. Eppure, Mame è divertente, ottimista, affronta tutto e tutti con instancabile positività, creando non poco scompiglio.
Una divertentissima presentazione di Zia Mame e il suo autore in questo articolo di La Repubblica, mentre, per chi volesse approfondire la conoscenza con Mame, c’è il sequel intitolato Intorno al mondo con zia Mame.
Vi consiglio la lettura, almeno un sorriso è assicurato!
Annabelle Lee