Si trema ma non si muore
A buonanotte schiudo
boccioli d’insicurezza
e ne profumo i sogni
che cadono decidui
come gli amori estivi
all’alba di settembre.
Pensavo ci fosse pace
d’intorno la mezzanotte,
invece quel buio inghiotte
l’elenco delle certezze
e mi propina dubbi:
la medicina amara
di chi non sa guarire.
In certi angoli del cuore,
ossuti e costolosi
per via del mio rancore,
s’annida la paura
e non so farla uscire.
La tengo incatenata
come una belva incrudelita,
lontana dalla morte
seppur ferita a sangue.
Ha rantoli d’orgoglio
e morde ancora forte
fintanto che persisto
nel non sapermi amare,
fin quando non capisco
che non si può barare
con la mia vera essenza.
La torbida insolenza
della mia coscienza
continua a recitare
lo spettacolo terribile
che mi divora i nervi.
E nel teatro vuoto
della mia vita interiore
si trema ma non si muore.