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Lo sai

Tu lo sai
che quando mi amavi
non erano vestiti
quelli che mi toglievi,
ma lacci e paure
e maglie insicure
tra cinte e chiusure
del mio passato?
Lo sai tu
che quando poggiavi
pian piano le mani
non era la pelle
quel che mi toccavi,
ma l’anima, amore,
la fame e l’ardore
che non m’è passato?
E lo sai che tu,
parlandomi a voce,
suonavi un concerto,
che ancora l’avverto
trovando apprensione
nell’eco del cuore?
Ma lo sai che tu
non passi spedita
sebbene la vita
c’ha posto lontani,
piuttosto rimani
veleno alla bocca;
e la febbre trabocca
dal solo ricordo?
Di certo lo sai,
ma fingi ch’è mai.

 

Rosso Groviglio