Larisa Joonas
Larisa Joonas è nata nel 1960 a Bavly, in Tatarstan, regione autonoma nella Russia centrale europea. Ha compiuto studi tecnico-scientifici: si è laureata presso l’Istituto dell’Energia di Mosca. Quindi, nel 1983, è stata mandata in Estonia, dove risiede tuttora.
Autrice di lingua russa, ha pubblicato i suoi versi sulle riviste “Oktjabr’”, “Volga”, “Novyj Tallinn”, “Raduga”, “Kreščatik”, “Družba narodov”, “Vozdušnyj zmej”, “Looming”, “Vikerkaar”, nei siti letterari “Novye oblaka”, “litkarta.ru”.
Sono uscite le raccolte poetiche Samyj belyj svet [La luce più bianca] (2006), Mladency bezumnogo grada [I bimbi della città folle] (2017), Kodumaa [Patria] (2017), Mirovoe slovesnoe električestvo [L’elettricità letteraria mondiale] (2019), Čelovečeskoe kino
[Cinema umano] (2020), Pustoši flajtradara [I terreni incolti del radar aereo] (2021). Nel 2020 a Tallinn è uscito un volume di suoi versi tradotti in estone: Arütmia või ööbikud. [L’aritmia degli usignoli].
Nel 2023 è uscita la prima raccolta di prose: Krasnaja točka na gorizonte [Un punto rosso all’orizzonte].
Attualmente abita a Kohtla Järve, nell’Estonia nordorientale. Lavora come lettore al College tecnico TalTech Virumaa.
Suoi versi sono stati tradotti in finlandese, inglese, polacco e lettone; in traduzione italiana sono apparsi nei volumi Un guanto perso in strada (Arcipelago Itaca 2019) e Il vento mi lecca gli occhi (Aeclanum 2021).
Larisa Joonas è uno degli autori più eruditi e raffinati nel panorama letterario estone. Tra i suoi interessi, per esempio, osserviamo: studia la storia dell’opera lirica, la critica cinematografica, colleziona vari tipi di tè e caffè, alleva gatti senza pelo (sfingi), classifica i profumi. E svolge la professione di insegnante universitaria di informatica. In un’intervista del 2013 ha dichiarato: “L’intuizione scientifica e l’ispirazione poetica sono strutturate circa alla stessa maniera. Il mio grande amore dell’infanzia era la matematica, ed essa ha vinto, quando è sorta la domanda su dove proseguire gli studi. Tuttora per me la matematica è simile alla poesia: io provo entusiasmo per la sua perfezione”.